L’Azienda Agricola Colle San Giorgio nasce alla fine degli anni ’70 per opera di Rino Di Vitantonio, quando il mercato ricompensava gli imprenditori agricoli di tutte le loro fatiche.
Nel tempo abbiamo maturato esperienza, adeguato le coltivazioni alle nuove ‘richieste’, ma senza perdere la nostra priorità: Il Rispetto del territorio e dell’Ambiente.
Dopo anni di duro lavoro nei campi, l’uscita della legge regionale 31 maggio 1994, N. 32 (in merito all’apertura e alla gestione di agriturismi) è stata vista come una grande opportunità: un lavoro che assecondasse il naturale spirito di accoglienza della nostra famiglia. Così, dopo 3 anni di attente valutazioni, il 24 maggio del 1997, la nostra famiglia inizia ufficialmente un percorso nuovo in cui imparare, crescere ed esprimersi, attraverso l’ Agriturismo Colle San Giorgio.
L’azienda prende il nome dal colle alle sue spalle, sulla cui sommità ci sono i resti di un tempio italico preromano (tema del libro del dottor Gabriele Iaculli ‘Il tempio Italico di Colle San Giorgio’ pubblicato pochi anni prima dell’apertura dell’agriturismo).
La Mission dell’azienda è stata sin da subito la promozione dello spettacolo paesaggistico e storico in cui si trova. L’intento è trasmettere l’amore per il nostro territorio attraverso l’agriturismo.
Gli ospiti sono guidati nella visita dei luoghi più suggestivi della nostra regione e la nostra posizione è ideale per raggiungere facilmente e in poco tempo mare o montagna.
Nel 2006 è stato ristrutturato il casale patronale della fine dell’800. Le camere degli ospiti si trovano in questa affascinante struttura in pietra. Nelle cantine, oltre a essere presente il frantoio centenario, è stata allestita una piccola esposizione di attrezzi antichi della tradizione contadina.
Dal 1999 i 30 ettari di terreno che circondano l’Azienda sono coltivati come un tempo faceva il nonno: usando fertilizzanti e metodi completamente biologici (ovviamente in maniera ufficiale, controllata dagli organismi preposti e certificata, prima IMC, poi CCPB).
Una volta raccolti, tutti i prodotti passano per le mani della cuoca, mamma Franca, che prepara specialità della tradizione abruzzese (mugnaia, anellini con verdure e ricotta, ravioli, gnocchi…) e piatti per i palati un po’ più “raffinati” come l’anatra all’arancia, il coniglio al limone e tanto altro.
Con i prodotti dell’orto vengono preparate conserve, sottoli, sottaceti e marmellate.
Le uova fresche dei polli allevati rigorosamente a terra sono usate per dolci squisiti e genuini.
In un periodo in cui tutto sembra buono e ‘standard’, gli ospiti hanno modo di riscoprire sapori antichi, e soprattutto possono vedere da dove “arrivano” i prodotti, il tanto ricercato ‘km 0’ per noi è la distanza massima.
L’Azienda Colle San Giorgio è il “parco” preferito dai bambini che possono correre liberamente tra i prati, arrampicarsi sugli alberi e nascondersi da tutto e tutti. Possono scoprire e vivere la campagna, dare da mangiare al pony Brandon e all’asinella Giorgia, raccogliere fiori tra caprette e coniglietti.
18/01/2017. Il terremoto, sotto due metri di neve.
Fino a gennaio 2017 abbiamo allevato bovini di razza Marchigiana allo stato brado. A causa della nevicata eccezionale di quei giorni e insieme alle scosse di terremoto, la nostra stalla è crollata.
La mattina del 18 gennaio parte del tetto ha ceduto, sotto 2 metri di neve. Alcuni animali purtroppo sono deceduti. Tutti gli altri sono rimasti in mezzo alla neve, spesso uscendo fuori dal recinto, che la neve sommergeva tutto, anche i ‘confini’ delle mucche erano scomparsi.
Abbiamo potuto trasferire i 40 capi soltanto dopo 5 giorni, il 23 gennaio, grazie ad un generoso vicino che casualmente aveva venduto molte mucche qualche mese prima e aveva spazio nella sua stalla. Si è offerto di aiutarci. Per 2 chilometri, con l’aiuto della protezione civile, abbiamo indirizzato le nostre mucche sulla strada, letteralmente tra due muri di neve. Una giornata che mai dimenticheremo, una Transumanza ‘insolita’.
Da quel giorno, abbiamo ricevuto in aiuto dallo Stato Italiano il solo smaltimento dell’amianto presente sulla copertura distrutta. A gennaio 2019.
Non sapevamo che Il 23 gennaio 2017 le mucche di razza marchigiana sarebbero uscite per sempre dalla nostra azienda.
A distanza di anni, di loro rimangono soltanto le rovine pulite ed ordinate della stalla e foto. Come non dimenticheremo mai la vicinanza, l’aiuto e la gentilezza dei nostri Amministratori locali e dei vicini.
Quei giorni bloccati a casa e senza corrente elettrica ci hanno riportato indietro nel tempo, quando si stava tutti insieme nelle case, vicino al fuoco, apprezzando le piccole cose, i piccoli gesti, lo stare bene semplicemente ospitando alcune persone a pranzo o nell’ascoltare e stare insieme a qualcuno.
L’unica cosa che rimarrà per sempre brutta non saranno le scosse o la neve;
rimarrà il senso di vuoto e abbandono da parte delle Istituzioni, senza risposte per la nostra stalla distrutta. Anche oggi, a distanza di anni.
Dobbiamo comunque precisare una cosa: in quel terribile giorno, diciotto gennaio duemiladiciassette, mentre noi cercavamo di porre rimedio ad una ‘piccola’ tragedia aziendale e famigliare (per fortuna solo strutturale), a pochi chilometri di distanza (una ventina) verso la montagna, a seguito dell’enorme peso della neve e delle scosse, una grande valanga spazzava via l’albergo ‘Rigopiano – Gran Sasso Resort’ portando con se, insieme alla bellissima struttura, la vita di 29 persone e innumerevoli famiglie